Palermo, bufera su Amap: inchiesta su un un finanziamento europeo. Sequestrati 20 milioni, tre indagati

2' di lettura 25/05/2023 - La Guardia di Finanza di Palermo ha eseguito un sequestro preventivo di circa 20 milioni di euro, disposto dal gip del Tribunale di Palermo su richiesta della procura europea, nei confronti di Amap, la società partecipata che gestisce il servizio idrico a Palermo e provincia.

Il reato contestato è quello di indebita percezione di erogazioni pubbliche, aggravato dalla qualifica di “incaricati di pubblico servizio” rivestita dai tre indagati, vertici nuovi e vecchi della società. Si tratta del direttore generale Giuseppe Ragonese, l'amministratore unico Alessandro Di Martino e Maria Concetta Prestigiacomo, amministratore unico da marzo 2014 a marzo 2019).

Le indagini sono nate dalla denuncia sporta dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) e sono state condotte dagli specialisti del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo sotto il coordinamento della Procura Europea. Oggetto dell'indagine un prestito agevolato di circa 20 milioni di euro che Amap aveva ottenuto dalla Banca Europea per gli Investimenti a valere sul Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (EFSI) con garanzia concessa dall’Unione Europea, per la realizzazione di un programma di investimento nel settore della produzione di acqua potabile e trattamento delle acque reflue.

Gli elementi raccolti hanno consentito di ipotizzare che, al fine di impedire a BEI di procedere alle valutazioni di competenza in merito al rispetto delle condizioni per l’ottenimento o la revoca del finanziamento erogato, il quadro manageriale della società partecipata avrebbe consapevolmente omesso di comunicare alla BEI la commissione, tra il 2017 e il 2020, di gravi e reiterate violazioni, anche di rilevanza penale, in materia ambientale, sfociate in un’ordinanza di commissariamento giudiziale emessa nel 2021 dal gip del Tribunale di Palermo e nella successiva richiesta di rinvio a giudizio dei responsabili.

Per tale motivo il sequestro preventivo disposto dal GIP del Tribunale di Palermo ha riguardato l’ammontare complessivo della somma oggetto del prestito, pari a circa 20 milioni di euro, in quanto ottenuta attraverso le omissioni informative fraudolentemente poste in essere dagli indagati.

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Questo è un articolo pubblicato il 25-05-2023 alle 10:44 sul giornale del 26 maggio 2023 - 48 letture

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